Ambiente

La coppia impiega 20 anni per ricreare la foresta distrutta. E finalmente gli animali tornano a popolarla

Un famoso fotoreporter e la moglie dedicano lunghi anni a riportare la vita dove la mano dell’uomo aveva portato distruzione

Ha passato la propria vita in prima linea, prima documentando, come fotoreporter, quello che avviene negli angoli del mondo.

Poi, insieme a Leila, la moglie, ha dato vita ad un ambizioso progetto legato alla natura e alla sua salvaguardia.

Sebastiao Salgado agli inizi degli anni 90 era appena tornato da una esperienza in Ruanda dove aveva documentato il tremendo genocidio avvenuto.

Traumatizzato da quella esperienza pensava di potersi godere, insieme alla moglie, la quiete della foresta pluviale di Minas Gerais.

Lo spettacolo che apparve ai loro occhi rivelò una foresta ormai scomparsa, dove solo lo 0,5 % del terreno presentava qualche pianta.

Salgado e la moglie pensarono che si dovesse fare qualcosa contro questo scempio della natura.

Acquistarono un ranch e dedicarono tutta la loro energia e la loro volontà ad un’opera di riforestazione mai conosciuta prima.

Fotoreporter ricrea la foresta distrutta

Nel 1998, la coppia fondò l’Istituto Terra, un’organizzazione no profit che mira a ripristinare e conservare le foreste.

L’anno seguente piantarono la loro prima piantina!

Ora, 20 anni dopo, i 600 ettari di terra arida sono stati riempiti con oltre due milioni di alberi di 293 specie diverse!

Le fonti d’acqua precedentemente secche hanno ripreso a scorrere, ed oggi ben 170 tipologie di uccelli e 33 specie di mammiferi hanno ripopolato l’area.

foresta

La foresta che ha così ripreso a fiorire è stata dichiarata Patrimonio Naturale.

“Grazie a questo miracolo sono tornato a vivere” afferma il fotoreporter.

Proprio mentre la coppia gira il mondo per sensibilizzare sul dramma che ha colpito l’Amazzonia l’estate scorsa, questo esempio deve guidare ogni coscienza.

“La strada è lunga e difficile”, continuano Sebastiao e Leila, “ma l’esempio individuale può fare la differenza”

“Dobbiamo ascoltare quello che la terra ha da dirci, e se non ascoltiamo il grido di dolore che essa emana il nostro futuro sarà compromesso”.

forest

Parole che ci sentiamo di condividere, perché il problema dell’inquinamento non è un qualcosa che tocca solo qualcuno e risparmia altri.

La vicenda umana di questo ex studioso di economia, diventato poi fotoreporter, deve fare riflettere.

Salgado tornò dal Ruanda ammalato. Aveva perso la fiducia nella specie umana.
La simbiosi con la natura ha costituito la migliore medicina.

Gli ha trasmesso non solo la speranza, ma anche la certezza che con pazienza e determinazione si può tornare a immaginare un futuro migliore.

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