“Il bambino con il pigiama a righe”: una storia che impartisce una grande lezione su come l’amore sia in grado di abbattere ogni ideologia
"Il bambino con il pigiama a righe" racconta la storia di due bambini che stringono un'amicizia speciale grazie alla loro innocenza, in un periodo tragico
“Il bambino con il pigiama a righe” (The Boy in the Striped Pajamas) è un film del 2008 diretto e sceneggiato da Mark Herman, che ha adattato per il grande schermo il racconto tratto dall’omonimo romanzo scritto da John Boyne.
Questo libro è stato pubblicato nel 2006 dallo scrittore irlandese. Il romanzo è ambientato nella seconda guerra mondiale e racconta la storia di due bambini che stringono un’amicizia speciale, in un periodo tragico.
Uno dei due bambini si chiama Bruno ed è il figlio di un soldato nazista di alto rango. Il secondo bambino si chiama Schmule ed ha origini ebree, per questo si trova nel campo di concentramento di Auschwitz.
Entrambi i bambini sono costretti vivere delle esperienze ed a vedere delle cose che non capiscono. Però vivono quelle esperienze da posizioni diverse.
Ma il loro cuore innocente non risente dell’influenza delle ideologie che li vorrebbe nemici, come capita ai grandi in quegli anni tragici.
Malgrado la drammatica situazione dell’olocausto, a cui la follia nazista ha portato, i due bambini riescono a creare una bella amicizia.
Un rapporto umano sincero, che nasce in un momento tra i più neri della storia dall’umanità.
La loro innocenza ed empatia ha fatto breccia nei lettori ed in chi è andato a vedere al cinema “Il bambino con il pigiama a righe”.
Anche se la prospettiva dei due bambini era diversa, entrambi hanno vissuto personalmente una drammatica pagina di storia.
“Il bambino con il pigiama a righe”: le due prospettive dei bambini
Il punto di vista di Bruno
Il punto di vista di Bruno, un bambino di 8 anni, è quello di chi ignorava la crudeltà di matrice nazista.
I suoi genitori, tradizionali, erano a favore dell’ideologia nazista che perseguiva la supremazia della razza ariana, ricorrendo allo sterminio di massa degli ebrei.
Una volta trasferitosi con la famiglia, a causa del lavoro del padre, ad Auschwitz, Bruno ha iniziato a capire i comportamenti della famiglia ed ha cominciato a chiedersi il perché.
Queste domande hanno aguzzato la sua curiosità, spingendolo ad andare in fondo alla fattoria. Qui incontra per la prima volta Schmule, il bambino che indossava ai suoi occhi un semplice pigiama a righe.
Dopo essere stato attratto da lui, Bruno ha notato altre persone con la testa rasata e malnutrite. Così ha deciso di avvicinarsi alla rete del recinto del campo di concentramento.
Dopo quel passo è nata una grande e bella amicizia tra i due, fatta di scambi di domande e pensieri critici.
Per loro due, malgrado il contesto ostile, fu semplice creare un’amicizia. Un aspetto messo in evidenza nel film.
Infatti il regista ha ritratto il modo in cui i ragazzi erano più felici e più completi quando erano in compagnia l’uno dell’altro. Il loro rapporto non prevedeva nessun giudizio e pregiudizio.
Il punto di vista del bambino con il pigiama a righe
Schmule ha 8 anni e per lui la vita era diversa. Infatti ha vissuto un’infanzia piena di paure e persecuzioni. Per lui, pensare al futuro non era possibile.
Ma l’amicizia con Bruno gli ha permesso di sfuggire per qualche istante dalla realtà crudele del campo, dandogli un po’ più di speranza. L’amicizia con Bruno lo ha fatto sentire prezioso, fuori pericolo e più coraggioso.
L’importanza della crescita non influenzata da ideologie
In base a quanto riferito dagli psicologi è bene trarre il meglio anche da una brutta situazione oppure da un’esperienza di vita negativa anche in tenera età.
Secondo il loro parere critico è importante che l’infanzia non venga disturbata da ideologie che confondono e modellano un bambino nel modo sbagliato.
È importante che i più piccoli siano in gardo di acquisire dei valori in prima persona con dignità ed onestà, senza risentire dell’influenza dei genitori.
Il rispetto per gli altri è essenziale, è la base per la creazione di un essere umano maturo ed onesto moralmente. Questo è uno dei grandi messaggi impartiti dalla storia “Il bambino con il pigiama a righe”.