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Eremo di Camaldoli, un luogo incantato e immerso tra le foreste, dove ritrovare la propria pace e la propria spiritualità

Un viaggio per riconnettersi profondamente con se stessi

Se volete fuggire dal logorio della vita moderna, come diceva il famoso spot di Calindri, non c’è posto migliore di questo. Di quale stiamo parlando? Dell’Eremo di Camaldoli, antico edificio fondato nel lontano 1012 da un monaco benedettino, poi divenuto santo, San Romualdo.

L’Eremo di Camaldoli sorge in quel pezzo di Italia chiamato “Romagna Toscana” , tra le provincia di Forlì ed Arezzo, immerso nel Parco delle Foreste Casentinesi.

Un luogo dell’anima afferma qualcuno, e in effetti tutto intorno a questo sito induce la riflessione e l’introspezione.

L’ambiente circostante, quello appunto delle Foreste Casentinesi, è un susseguirsi di valli impervie, foreste, natura primordiale che sa suggestionare il visitatore che si avvicina in maniera rispettosa ed educata.

San Romualdo scelse proprio quel posto per edificare l’Eremo di Camaldoli.

Un ambiente visitabile in ogni stagione, ma che produce il meglio di sé durante il periodo autunnale.

Nei mesi di ottobre e novembre i colori della natura riescono ad incantare il turista, immerso in un ambiente che presenta una eccezionale biodiversita.

Camminando nel bosco chiamato delle fate, tante sono le suggestioni e le emozioni che questa natura riesce a regalare al visitatore, oltre all’Eremo di Camaldoli spicca anche il Santuario della Verna.

Luoghi che avvicinano ad una spiritualità naturale, al bisogno di uscire dalla vita troppo spesso caotica e priva di una direzione profonda.

Eremo di Camaldoli

Esploriamo l’Eremo di Camaldoli

Tornando alla storia e all’atmosfera Dell’Eremo di Camaldoli San Romualdo, su incoraggiamento del vescovo di Arezzo Tedaldo, scelse una radura chiamata Campo di Maldolo.

Li edifico’ le prime 5 celle e l’oratorio, portando lo stile di vita della congregazione benedettina in quell’ ambiente unico.

Oggi l’Eremo di Camaldoli è diviso in due parti. Le celle, con il tempo sono diventate venti, ma solo nove sono abitate.

Mantengono la caratteristica struttura a chiocciola, la cui planimetria consente di ripararsi dai freddi inverni e di affacciarsi su un orto, dal quale l’eremita riceve le vivande.

Insieme alla parte dedicata ai frati benedettini vi è poi il Monastero, che apre le sue porte ai visitatori ed a coloro che cercano un momento di distacco dalle luci e dal frastuono della quotidianità.

L’Eremo di Camaldoli ha ospitato, negli anni, comuni visitatori e personalità del mondo della politica e degli affari.

Nel 2008 Aaron Swartz, l’attivista di Internet, colui che credeva in una maggiore democratizzazione della rete, si ritirò in questo luogo e diede alle stampe il suo manuale ” Guerrilla Open Access”.

Una visita a questo magnifico posto non è però solo un viaggio nello spirito e nella natura maestosa.

Sagre, feste, si alternano, soprattutto nel periodo estivo ed autunnale, nei numerosi weekend dedicati alla cucina ed ai sapori del territorio.

Un territorio generoso e semplice, i cui frutti si possono gustare in una cucina semplice ma dai sapori indimenticabili.

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