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Una madre vuole dare in affido il figlio affetto dalla sindrome di Down, il padre decide di crescere il bambino da solo

Evgeny Anisimov è un padre che ha preso la decisione di crescere da solo suo figlio affetto dalla sindrome di Down

La diversità ancora oggi spaventa come la disabilità, una triste realtà che si legge tra le righe di questa storia di grande coraggio, di un padre che decide di crescere da solo suo figlio affetto dalla sindrome di Down.

Ancora oggi i soggetti con sindrome di Down sono al centro di discriminazioni e pregiudizi anche in famiglia.

La vicenda qui narrata vede per protagonista un padre russo che cerca di combattere i preconcetti che riguardano la sindrome di Down.

Allo stesso tempo questo padre si è trovato a dover crescere da solo suo figlio: Misha che soffre della condizione.

affido il figlio affetto dalla sindrome di Down

Evgeny Anisimov ha deciso di intraprendere una missione per mostrare al mondo che i bambini con la sindrome di Down sono degni di amore e di accettazione.

Infatti questo genitore si occupa da solo di suo figlio, dopo che la moglie ha deciso di andarsene perché non è riuscita ad affrontare la condizione del figlio.

Evgeny e sua moglie hanno ricevuto la diagnosi, solo 1 minuto e 39 secondi dopo la nascita del loro piccolo quando un medico ha detto loro: “Temo che il vostro bambino abbia la sindrome di Down”.

Dal suo racconto riportato da Bored Panda, questo padre ha detto:

“Non sapevo cosa fare quando ho saputo dell’ipotesi che mio figlio avesse la sindrome di Down.

Pensavo che il mio compito fosse quello di spegnere le emozioni, accendere pensieri, sostenere mia moglie perché credevo che sarebbe stato più difficile per lei”.

Il racconto di Evgeny, un padre che cresce da solo suo figlio affetto dalla sindrome di Down

Dopo che sono arrivati i risultati dell’analisi sul piccolo, Evgeny ha deciso di non dirlo subito a sua moglie.

Nel corso del racconto, questo padre ha confessato:

“Ricordo che dopo aver appreso che mio figlio ha la sindrome di Down, ho lasciato l’ospedale e ho pianto, ma non per molto. Più tardi, ero un po’ imbarazzato delle mie lacrime.

Nella mia vita, dopo tutto, nulla era cambiato, in generale. Avevo ancora con due braccia, con due gambe, la mia conoscenza professionale non era andata da nessuna parte.

La mia determinazione, la mia attività, la mia curiosità e così via: tutto era con me. Tutto è successo come avevo pianificato, è nato mio figlio.

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Ma il bambino è speciale, la sua vita e il destino futuro sono già molto significativi. E sto frignando qui!

Questa è una forma di egoismo! Non è giusto? No, è una mia responsabilità. Non abbiamo fatto un’amniocentesi, è chiaro che la probabilità era bassa, ma c’era.

Volevi un figlio, così te ne sei preso la responsabilità. Dopo tutto, ci sono molte opzioni: autismo, paralisi cerebrale, mutazioni genetiche … E la sindrome di Down non è la peggiore, come ho appreso più tardi”.

Quella stessa notte, Evgeny ha iniziato a fare delle ricerche sulla sindrome di Down. Così ha scoperto che in Europa le persone con sindrome di Down hanno una buona integrazione sociale.

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La sua missione: sensibilizzare la società

A differenza di sua moglie decisa a dare in adozione il figlio, per questo padre, abbandonarlo non era un’opzione.

Alla fine lui e sua moglie si sono separati, ed ora Evengy cresce Misha da solo.

Ma per aver preso la decisione di non abbandonare suo figlio affetto dalla sindrome di Down questo padre si considera un uomo normale, non una “specie di eroe”.

L’obiettivo di Evegny è quello di sensibilizzare la società sulla sindrome di Down. In modo che nessun genitore che possa in un domani trovarsi nella sua posizione si ritrovi a considerare suo figlio “una punizione” oppure “un ostacolo”.

Sempre nella sua intervista rilasciata a Bored Panda ha detto:

“Voglio che tutti gli articoli pubblicati su me e Mishka trasmettano quest’idea alla società.

E voglio anche ispirare con il mio esempio quelle persone che sono o saranno nella mia stessa situazione […]. Non abbiate paura! Andrà tutto bene!”

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