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Un marinaio è costretto a vivere su una nave abbandonata per 4 anni, senza elettricità e acqua corrente, in mezzo a topi e zanzare

Costretto a vivere su una nave abbandonata per 4 anni: la storia di Aisha

Mohammed Aisha è un marinaio siriano che ha attirato l’attenzione dei media internazionali perché costretto a vivere su una nave abbandonata. La sua storia è stata anche raccontata dalla BBC.

Solo il 22 aprile 2021 Mohammed è potuto tornare a casa dopo aver passato gli ultimi 4 anni della sua vita una nave mercantile abbandonata nel golfo di Suez.

Il marinaio ha vissuto un’esperienza estrema ma comune nel mondo del commercio marittimo. Spesso infatti capita alle navi mercantili di essere bloccate durante i viaggi se non rispettano le norme di sicurezza, e se la questione non si risolve si nomina una sorta di guardiano.

Questo quanto accaduto a Mohammed Aisha che per questioni burocratiche irrisolte si è visto attribuire dal tribunale la nomina di guardiano legale della nave.

Così il marinaio non ha potuto abbandonare la nave per anni vivendo senza elettricità ed acqua corrente. Isolato dal mondo ha dovuto superare tante avversità in mezzo a topi e zanzare.

Solo grazie alla negoziazione dell’International Transport Workers’ Federation, una federazione di sindacati dei lavoratori dei trasporti, la prigionia del marinaio ha avuto fine. Il povero guardiano è ritornato a casa, sostituito da un rappresentante.

marinaio costretto vivere su una nave
Mohammed Aisha

L’odissea in mare del marinaio è iniziata a Gedda, in Arabia Saudita, il 5 maggio 2017, quando Aisha, originario di Tartus, si aggregò all’equipaggio della nave mercantile MV Aman come primo ufficiale. Due mesi dopo la nave fu bloccata dalle autorità egiziane nel porto di el Adabiya, vicino al Canale di Suez. La nave aveva certificazioni di sicurezza scadute.

L’armatore libanese si è rifiutato di provvedere alla revisione, che implicava il pagamento di aggiuntive spese di carburante. In più la società proprietaria della nave, con sede in Bahrein, era in difficoltà finanziarie.

La vicenda di Aisha: costretto a vivere su una nave abbandonata per 4 anni

Per arrivare alla risoluzione, le autorità egiziane hanno seleziona una persona che ne fosse legalmente responsabile. Poiché il capitano della nave era sbarcato, Aisha, in quanto membro dell’equipaggio di grado più alto, divenne il legale. Solo dopo qualche mese, quando tutto l’equipaggio fu smantellato Aisha scoprì che non avrebbe potuto lasciare la nave sprovvisto di passaporto.

La sua vicenda a bordo della MV Aman, raccontata dalla BBC, ha testimoniato un’esperienza estenuante su una nave malsana. Nel marzo del 2020 una tempesta ha fatto perdere alla MV Aman il suo ancoraggio causando la deriva per 8 chilometri. Così la nave si avvicinò alla costa della città di Adabiya.

Aisha poteva nuotare fino a riva per ricaricare il telefono e comprare delle provviste ogni due o tre giorni. Ma poteva abbandonare la nave al massimo due ore, in quanto la zona era sotto il controllo militare.

La società proprietaria della nave, la Tylos Shipping and Marine Services, ha provato ad aiutare Aisha. Ma le autorità egiziane non hanno revocato lo status di guardiano legale. Solo grazie all’intervento dell’International Transport Workers’ Federation si è risolta la vicenda.

Ora Aisha è tornato dalla sua famiglia, convinto di voler riprendere il suo lavoro di marinaio. Altri marinai si sono trovati in una situazione simile alla sua.

Anche Vehbi Kara, un capitano turco, è rimasto per mesi su una nave abbandonata nel Canale di Suez. Altri 19 marinai, quasi tutti indiani, sono bloccati sulla portacontainer Ula nel porto iraniano di Asaluyeh dal luglio del 2019.

Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale del lavoro ci sono 250 casi di navi abbandonate con persone a bordo. Nel 2020 i nuovi casi sono raddoppiati rispetto al 2019.

 

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